Businessman e nuova frontiera dei pagamenti online: c’era una volta il concetto di Criptomoneta…
Se ne parlò per la prima volta nel 1998 attraverso la mailing list dei cyberpunk, un gruppo di cryptographers di grande influenza nel mondo digitale.
I cryptographers erano noti per aver portato avanti battaglie che ci hanno permesso di utilizzare tecnologie spesso malviste dai sistemi di potere ed anche per aver condotto attacchi alle autorità governative utilizzando la rete. Tra questi cryptographers c’era l’inventore di BitTorrent, quello del peer-to-peer, che si chiama Bram Cohen.
C’era anche Julian Assange di WikiLeaks. E c’era anche lui…
un certo Satoshi Nakamoto.
Satoshi Nakamoto sarà il futuro creatore di Bitcoin, esperto di cryptocurrency e moneta elettronica.
A dire il vero il primo a parlare di criptomoneta non fu proprio lui, ma il programmatore Wei Dai, che per facilitare
l’e-commerce propose, sempre in quel lontano 1998, una sorta di valuta digitale chiamata B-Money. Alcune caratteristiche di questa moneta, come la non tracciabilità e l’autonomia dall’autorità centrale, sarebbero stati elementi centrali del Bitcoin, che della criptomoneta è una delle prime implementazioni.
Satoshi Nakamoto iniziò a lavorare al progetto Bitcoin nel 2007, terminandolo due anni dopo e diventando ufficialmente il padre di una moneta digitale che non viene creata da una Banca Centrale ma da chiunque voglia partecipare a sostenere la rete mettendo a disposizione forza computazionale (hardware/computer).
Del padre di Bitcoin si sa veramente poco. Satoshi Nakamoto è uno pseudonimo e si presume che, chiunque egli sia, possa essere di origini giapponesi.
Anche se il primo software di Bitcoin rilasciato al pubblico pare non avesse una versione giapponese.
Altro non si sa sull’identità di Satoshi Nakamoto. Dal suo lavoro si deduce che sia un grande esperto di criptografia, ma non ci sono messaggi scritti da lui, o su di lui, sulle mailing list dedicate a questo argomento.
Inoltre, per il suo lavoro su Bitcoin ha spesso utilizzato strumenti che l’hanno reso anonimo o invisibile.
Certo è che Satoshi Nakamoto non fa più parte dell’attuale progetto Bitcoin dalla fine del 2010 ed i messaggi più recenti indicano che è andato per sempre.
Molti hanno ipotizzato che quella di Satoshi, nome che pare possa significare “saggezza”, sia stata un’identità creata ad arte per nascondere il vero creatore, o il gruppo di creatori, di Bitcoin.
Altri lo considerano un individuo anonimo e leggendario che utilizza le sue conoscenze per ispirare chi ha un’indole hacker.
Online si trova di tutto su Satoshi Nakamoto: chi dice che è vivo e che vuole distruggere il sistema bancario, chi scrive che è stato anche un responsabile di Napster, chi dice che è morto e chi che è stato ucciso.
Comunque siano andate le cose, nel 2009 nasce Bitcoin, sviluppato intorno all’idea di utilizzare la criptografia per controllare la creazione e il trasferimento di denaro, invece che appoggiarsi alle autorità centrali.
Autorità centrali che oggi possiamo identificare in Europa come la BCE e in America come la Federal Reserve.
E questa è la più grande ambizione del Bitcoin e probabilmente la più grande ambizione di questo nuovo secolo.
Ma non finisce qui.
Perché Bitcoin ha avuto anche il merito di aprire la strada a qualcosa che sarebbe andato ben oltre una rivoluzione esclusivamente legata al denaro.
Se hai mai pensato che un ragazzo, poco più che maggiorenne, con una semplice ma potente idea potesse essere in grado di riorganizzare e migliorare molte delle interazioni economiche che tutti i giorni accadono sul pianeta Terra, questo è esattamente ciò che ha fatto Vitalik Buterin con il progetto Ethereum.
Ma questa è ancora un’altra storia, e se vuoi, puoi approfondirla nel video numero 5 che trovi in home page su https://etherevolution.eu.
Per Aspera ad Astra.