FINANZIAMENTI ED INVESTIMENTI – COME GESTIRLI E VALUTARLI AL MEGLIO
Nella gestione finanziaria dell’azienda, gli INVESTIMENTI e FINANZIAMENTI sono due elementi cruciali che ci permettono di capire “da dove arrivano i soldi e dove vanno a finire” in modo da avere traccia e controllo di ciò che avviene all’interno della nostra attività e verificarne anche la sua salute finanziaria.
La correlazione tra questi due è di fatti uno dei principi cardini sulla quale si basa la gestione aziendale poiché, una cattiva gestione di questi può portare ad una crisi finanziaria, per contro, una corretta gestione finanziaria aziendale è fondamentale per la vita dell’azienda, in quanto ci permette di ottimizzare i risultati del nostri business e di tutelarla nel medio-lungo termine.
Ma partiamo dall’inizio.
Per acquistare i beni impiegati all’interno dell’azienda, bisogna avere a propria disposizione una certa quantità di denaro liquido che può essere reperito da fonti esterne ovvero da banche e finanziatori.
Spesso in questo caso si tende a concentrarsi sulla quantità di soldi da reperire, mentre in realtà, è importante tenere in considerazione soprattutto delle CONDIZIONI di queste fonti di finanziamento.
Uno degli errori più comuni ad esempio, è quello di considerare solo il COSTO DELL’INDEBITAMENTO, ossia il tasso di interesse da sostenere per i soldi presi in prestito, mentre bisognerebbe tener conto non solo di questo, ma anche della SCADENZA TEMPORALE DEL FINANZIAMENTO, quindi il tempo entro il quale deve essere rimborsato al creditore!
Un aspetto importante è il fatto la correlazione temporale che vi è tra gli investimenti e finanziamenti.
Infatti, la scadenza temporale dei finanziamenti deve seguire quella degli investimenti, questi ultimi costituiti da immobilizzazioni o capitale circolante.
Nel primo caso, quando si parla di immobilizzazioni, la loro liquidità si traduce nel lungo periodo, oltre i 12 mesi, mentre per il capitale circolante questo avviene nel breve, entro i 12 mesi.
In base al tipo di investimento, quindi, bisogna aspettare che questo si traduca in denaro. e lo stesso vale per i finanziamenti,
Allo stesso modo, anche per quanto riguarda i finanziamenti, c’è un determinato tempo per pagare alcuni finanziamenti, che può essere entro oppure oltre i 12 mesi, ed è dunque questo il periodo temporale entro il quale è necessario pagare il finanziamento.
Tenere conto di questo aspetto temporale ti permette di evitare situazioni che mettono in crisi la liquidità in quanto una non corretta valutazione delle date di scadenza può portare l’azienda a ritrovarsi a dover pagare i debiti prima ancora di monetizzare gli investimenti!
Quindi, per una corretta gestione, è importante che gli elementi del patrimonio destinati a rimanere investiti per lungo tempo in azienda siano finanziati con capitale permanente, vale a dire capitale proprio e capitale di terzi a medio /lungo termine.
Per verificare la corretta correlazione temporale, rispetto alle scadenze, tra investimenti e finanziamenti occorre far ricorso all’analisi dei margini finanziari costituiti dal Circolante Netto, Margine di Tesoreria e Margine di Struttura.
Finanziamenti e Investimenti costituiscono inoltre un aspetto fondamentale all’interno del BUSINESS PLAN, il documento programmatico e strategico per la gestione dell’azienda e che ci permette di valutare la sostenibilità economica e finanziaria del progetto.
Li ritroviamo più specificamente nella sezione dedicata alle informazioni utili a capire il fabbisogno finanziario necessario per mettere in atto gli obiettivi di breve e medio periodo e strategie per raggiungerli.
Ma come valutare un investimento e come stabilire qual è l’alternativa più conveniente?
Dal punto di vista teorico, nell’ambito della matematica finanziaria ci sono diversi calcoli da effettuare che vanno dal Valore Attuale di una Rendita Futura dovuta nel caso di finanziamento o investimenti, al TIR-Tasso Interno di Rendimento, ossia il tasso annuale di ritorno effettivo che genera un investimento, o ancora il TAN o TAEG nel caso di valutazione di offerte di vendita.
Ma oltre a questo ci sono altri aspetti da dover valutare:
1. LA SUA LIQUIDITÀ E REDDITIVITÀ
Come anticipato all’inizio di questo articolo, bisogna tenere conto non solo del costo dell’indebitamento ma anche di diverse sue caratteristiche quali in prima battuta la sua liquidità, quindi il tempo necessario per la sua monetizzazione, preferendo ovviamente il finanziamento che presenta tempi più brevi.
Per redditività invece, si intende il suo rendimento dato dal reddito ricavato, incremento di valore o entrambi.
2. CALCOLO DEL SUO RENDIMENTO
Nel calcolo del rendimento di un investimento bisogna considerare apprezzamenti o deprezzamenti del capitale quindi tutti gli aspetti accessori dell’investimento.
Un esempio è il canone di affitto nel caso di un appartamento o un possibile aumento o svalutazione dell’immobile collegato agli andamenti di mercato.
3. POSSIBILE INFLAZIONE
L’inflazione è un fenomeno che, seppur collegato a determinati periodi e situazioni economiche, costituisce una forma di erosione del capitale, o meglio, del suo potere d’acquisto nel tempo.
L’ideale sarebbe quindi prendere in considerazione un investimento che riesce e preservare il potere d’acquisto e che permette al contempo un guadagno, al netto dell’inflazione.
4. RISCHI COLLEGATI
Nella valutazione dell’investimento è fondamentale stimare la probabilità di perdita o la possibilità di non raggiungere i risultati attesi.
Tieni conto quindi di ogni possibile rischio, come quello specifico e tipico dell’ambito finanziario che non è possibile calcolare, il rischio emittente e gestore, collegato quindi alla bravura del gestore o ancora dello stesso rischio di liquidità nel caso in cui si voglia disinvestire.
E per quanto riguarda invece i finanziamenti?
1. VALUTA IL TASSO TAN E TAEG
Anche qui, dal punto di vista teorico, è importante considerare il TAN e TAEG, ossia il Tasso Annuo applicato al prestito al netto di spese accessorie, ed il Tasso Annuo Effettivo Globale, comprensivo invece di tutte le spese che contribuiscono ad aumentarlo.
2. ATTENZIONE AI FINANZIAMENTI A TASSO ZERO
Non lasciarti ingannare!
A volte, nell’espressione generale di tasso pari a 0 si fa riferimento esclusivamente al TAN e non al TAEG che mantiene comunque dei costi.
3. VALUTA LE SPESE ACCESSORIE
Parliamo delle spese accessorie come Costi di istruttoria, Eventuale Assicurazione, Imposta di Bollo per il contratto o ancora le Spese di chiusura del finanziamento.
Come detto precedentemente, tutte queste spese accessorie le ritroviamo nel TAEG, dunque è importante rivolgere la massima attenzione verso questo Tasso e considerare ovviamente quello più basso possibile.
4. A PROPOSITO DI ASSICURAZIONE..
Una eventuale assicurazione costituisce una spesa accessoria non indifferente, e molto frequentemente viene richiesta dalla banca la sua sottoscrizione, molte volte però questa non è obbligatoria!
Raccogli tutte le informazioni a proposito per valutare di saltare questo passaggio che farebbe crescere il costo del prestito.
Quanto detto sino a ora a proposito dei finanziamenti, fa riferimento a prestiti da istituti bancari e finanziarie.
Valuta anche altre fonti di finanziamento e tieni conto anche della tua capacità di restituzione.