LA NUOVA LEADERSHIP: LE SKILLS CHE FARANNO LA DIFFERENZA NEL MERCATO DEL 2022
Sul fatto che la pandemia abbia cambiato molti aspetti all’interno delle organizzazioni non ci sono dubbi. Ogni giorno migliaia di imprenditori e liberi professionisti si domandano quando si potrà tornare alla normalità. Ma c’è anche chi parte da un presupposto completamente diverso: come adattare il proprio modello di business – e di conseguenza, la propria organizzazione aziendale – alla “nuova normalità” sfruttando il cambiamento a proprio vantaggio?
Abbiamo intervistato Matteo Maserati, esperto di comunicazione e competenze manageriali, oggi responsabile di HRD Business Training, la divisione Business della storica azienda di Roberto Re, Coach e Motivatore n.1 in Europa che nel 2022 festeggerà 30 anni di carriera.
Ogni giorno lavori accanto ad alcuni dei più grandi manager e imprenditori italiani.
Dalla tua posizione di “osservatore privilegiato” raccontaci: qual è la lezione più grande che hanno tratto dalla pandemia?
Pensa che una delle cose che mi dicono più spesso è: Matteo spiegami cosa è cambiato perché quello che ho sempre fatto fino a poco tempo fa non funziona più.
Fa riflettere no? Siamo convinti che il Covid abbia stravolto completamente il nostro mondo – e certamente in parte è così.
Tuttavia va detto che in alcune aziende la pandemia non ha fatto altro che anticipare e amplificare alcune disfunzioni interne preesistenti.
Molte delle piccole e grandi imprese che hanno chiuso i battenti negli scorsi mesi avevano già smesso di innovare, pianificare e pensare attivamente alla propria strategia sul mercato. Ecco, al netto della tremenda disgrazia che abbiamo attraversato, credo che alla soglia del 2022 le aziende abbiano finalmente compreso l’importanza di dedicarsi alla propria pianificazione strategica. Decisamente la lezione più importante.
Perché ci sono aziende che hanno continuato a prosperare anche durante la crisi? Cos’ha fatto la differenza secondo te?
Per alcuni settori la pillola è stata davvero amara. Basti pensare al comparto della ristorazione e a tutto l’indotto turistico-ricettivo e degli eventi.
Altri settori invece sono stati “baciati” dalla fortuna, come ad esempio i servizi di delivery e la vendita online.
Tuttavia credo che la differenza più grande l’abbia fatta l’atteggiamento di alcuni imprenditori.
Dal mio punto di vista le aziende si sono divise in due gruppi: da un lato c’è chi è riuscito a sfruttare ogni risorsa a propria disposizione tirando fuori dal cilindro soluzioni nuove e originali per sopravvivere (e ci è riuscito benissimo!).
Dall’altro lato c’è chi ha semplicemente continuato a fare le stesse cose che faceva prima, nello stesso identico modo. Come se non fosse successo niente.
Naturalmente questi imprenditori non hanno capito che il modo di gestire le persone è cambiato (pensiamo alla portata dello smart working), così come il modo di comunicare il valore del proprio servizio o prodotto,, la vendita e le regole del mercato stesso.
La pandemia ha generato dei cambiamenti così profondi che se non li governi rischi di andare totalmente fuori strada e di rendertene conto troppo tardi.
Secondo te, cosa serve oggi per restare competitivi sul mercato?
Credo fortemente che le sfide del futuro debbano essere affrontate con un nuovo approccio e soprattutto con competenze nuove.
Durante i miei workshop di formazione spiego che esistono due tipi di competenze.
Le competenze Hard, ovvero le abilità tecniche che ti permettono di migliorare il tuo prodotto: se hai un salone d’acconciatura, le tue competenze hard sono: saper eseguire un taglio, saper utilizzare gli strumenti del mestiere, saper miscelare i colori e così via.
Le competenze Soft: vale a dire tutte quelle abilità “trasversali” che ti permettono di svolgere meglio il tuo lavoro.
Mi riferisco a competenze come: gestire in modo efficace la relazione con il cliente, motivare il team, gestire le situazioni problematiche, avere buona flessibilità ed essere aperti al cambiamento.
Mentre le competenze hard si possono “acquistare” sul mercato (rivolgendosi ad esempio a professionisti esterni), le competenze soft sono molto più difficili da ottenere in azienda.
Le prime si imparano e si studiano durante le superiori e l’università. Diversamente, è molto difficile che le competenze soft vengano insegnate durante i percorsi di formazione universitaria o post-universitaria.
Quali sono le soft skills più importanti?
Ce ne sono quattro che considero fondamentali.
- Pianificazione Strategica.
Ovvero l’abilità di saper programmare il successo aziendale trasformandolo in un piano concreto, puntuale e preciso. - Gestione del cambiamento.
Vale a dire, adattarsi rapidamente al cambiamento senza perdere il focus e gettarsi nello sconforto.
Credo sia un’abilità preziosa e probabilmente la più sfidante: prendere decisioni velocemente nonostante le incertezze e i momenti difficili. - Comunicazione efficace.
Personalmente credo sia una delle soft skill più importanti, visto che ogni giorno interagiamo con decine di persone attorno a noi.
Saper comunicare in modo efficace con i nostri collaboratori ci aiuta ad avere una squadra più produttiva e unita. Saper comunicare il valore dei nostri prodotti e servizi è fondamentale per vendere di più. Imparare a comunicare con i fornitori ci permette di ottenere partnership felici e di supportare il nostro business. - Gestione del team.
“Chi fa da sé fa per tre” è un concetto non valido nel mondo del business. Da soli non si va da nessuna parte, lo sappiamo bene. Per un’azienda non esiste nulla di più importante del proprio capitale umano, ma c’è un rovescio della medaglia: gestire un team di lavoro è complesso e spesso faticoso. Ma è una sfida che un imprenditore deve saper cogliere e vincere.
Questi suggerimenti valgono anche per i manager e i liberi professionisti?
Certamente, restano validi per chiunque voglia portare la propria carriera al livello successivo! Come dico spesso, le competenze che ti hanno permesso di arrivare a un certo risultato, non saranno più sufficienti a portarti più avanti. In Italia esiste ancora una mentalità piuttosto “vecchia” sulla formazione: mi formo all’università, studio, e poi sono a posto tutta la vita.
Purtroppo non funziona così. Se vuoi essere un professionista capace, credibile e autorevole e ambisci a ottimi risultati è indispensabile acquisire continuamente nuove competenze.
Cosa consiglierebbe a un giovane manager o imprenditore per dare un boost alla propria carriera?
Innanzitutto non smettete mai di investire sulla persona più importante di tutte: voi stessi. Investire continuamente sul vostro capitale umano è fondamentale, da giovani come da “meno giovani”.
Non abbiate paura di tornare a studiare sui libri, oggi l’accesso alle informazioni è rapido e facile per tutti. Cercate mentori e guide che sappiano aiutarvi, consigliarvi e, perché no, “sbloccarvi” nei momenti di crisi.
C’è sempre da imparare – la pandemia ci ha fornito una bella lezione da questo punto di vista.
Ma soprattutto, investite tempo e denaro sull’arricchimento di voi stessi, della vostra Leadership e delle vostre soft skills.
Tu stesso ti occupi di formazione…
Certo, negli ultimi 10 anni in HRD Business & Corporate Training abbiamo coinvolto oltre 6800 liberi professionisti, imprenditori e manager nei nostri percorsi di formazione e sviluppo aziendale.
Ed è con enorme soddisfazione che quest’anno abbiamo lanciato con successo il Master in Leadership For Business People.
È un percorso di formazione in dieci seminari dedicati alle competenze e alle abilità chiave da sviluppare per ottenere risultati concreti in ambito professionale e migliorare le proprie performance e quelle della propria attività.
Il programma è composto da diversi moduli pensati per sviluppare a 360 gradi le competenze dei Business Leader nel terzo millennio.
Il livello di qualità è garantito dalla presenza di un gruppo di docenti assolutamente straordinario e arricchito dalla partecipazione di alcune delle più autorevoli scuole di formazione personale al mondo.
Persone che nel loro settore hanno raggiunto risultati di assoluta eccellenza, proprio grazie alle cose che insegnano in aula.
Gli allievi hanno così la possibilità non solo di acquisire informazioni e competenze, ma di riceverle direttamente da coloro che le hanno applicate con estremo successo.
Il Master ha l’obiettivo di formare dirigenti aziendali, responsabili, manager, imprenditori e liberi professionisti sulle più importanti abilità strategiche aziendali, come ad esempio: Gestione del cambiamento organizzativo, Pianificazione strategica, Gestione del tempo, Lean Management, Personal branding e business Writing, Public speaking for business, Formazione, sviluppo e coaching, People e Team Management e Comunicazione Efficace.